Centro Ottico di Massimo Rizzi

Protesi oculari con tecnologia 3D

Protesi in 3D

Da oltre 30 anni, il Centro Ottico di Massimo Rizzi è specializzato nella progettazione e

realizzazione di protesi oculari, e da circa 4 le costruisce in 3D.

Per farlo si avvale di tecnologie d’avanguardia e materiali altamente innovativi, in grado di

restituire dispositivi medici caratterizzati da un’assoluta precisione e un aspetto estetico verosimile.

Le nostre protesi oculari sono progettate per rispondere alle esigenze di ogni paziente, inclusi i più piccoli.

Grazie alla loro alta qualità e personalizzazione, offrono comfort e un aspetto naturale, garantendo un adattamento ottimale.

Utilizziamo materiali biocompatibili e resistenti, per assicurare il massimo delle performance anche per i più giovani.

Il processo

di costruzione protesica

Il Centro Ottico di Massimo Rizzi dispone di un attrezzatissimo laboratorio all’avanguardia dove ha messo a punto un nuovo sistema per la realizzazione di protesi oculari con tecnologia in 3D, ad oggi in fase di brevetto.

Gli step principali in cui si articola sono i seguenti:

Scansione dell’impronta oculare

mediante un apposito dispositivo che consente di modellare il fail ricavato in modo virtuale con massima precisione e minuzia di particolari.

Riproduzione della modellazione

ottenuta attraverso fabbricazione assistita dal computer (CAM) con fresatore 3D industriale a 5 assi, da cui si consegue un presidio perfetto nelle dimensioni e purezza del materiale.

Uso di PMMA Medical Device classe 2A

di ultima generazione e rispondente alle normative sanitarie più severe, anallergico e biocompatibile.
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Tecniche di realizzazione protesica a confronto

Il fresatore 3D a 5 assi industriale è uno strumento innovativo per la produzione di protesi oculari di alta precisione. Questa tecnica, sviluppata dal Centro Ottico di Massimo Rizzi e attualmente in fase di brevetto, utilizza una scansione digitale dell’impronta oculare che viene poi modellata virtualmente per assicurare un presidio perfetto in dimensioni e purezza del materiale.

Diversamente dalle tecniche tradizionali, questo metodo impiega il PMMA Medical Device di classe 2A, un materiale biocompatibile e ipoallergenico che offre una superficie estremamente liscia e con assenza d’aria, riduce il rischio di proliferazione microbica e garantisce un’elevata resistenza alla trazione e alla compressione. Questo processo assicura protesi oculari robuste, durevoli e di altissima qualità, estremamente realistiche.

D’altro canto, le tecniche di realizzazione protesica tradizionale come la stampa 3D a fotopolimerizzazione, costruiscono i dispositivi strato dopo strato con resine fotopolimeriche. Questo processo presenta delle limitazioni rispetto al fresatore 3D a 5 assi. Le resine infatti possono intrappolare aria durante la polimerizzazione, creando microporosità non visibili ad occhio nudo, che permettono il proliferare di germi con dimensioni nell’ordine del milionesimo di metro. Questo può inoltre rendere il materiale meno resistente e più fragile rispetto al PMMA, con una minore elasticità e resistenza alla compressione.